Grande vino bordolese, Petrus è oggi uno dei vini più ricercati.

-

Petrus ha molti ammiratori tra gli amanti del vino, grazie ai suoi aromi molto speciali. Petrus deve anche la sua popolarità alla sua rarità e al fatto che molte delle sue annate sono riconosciute come grandissimi vini (1945 per esempio, o più recentemente 2005 o 2010); questo spiega perché i prezzi di Petrus sono abbastanza alti. Diverse ragioni hanno contribuito al successo di questo vino mitico: i vitigni utilizzati (Merlot per la maggior parte e Cabernet Franc in aggiunta), il terreno su cui crescono le viti (molto argilloso), e il suo passato. È infatti grazie a coloro che hanno scritto una pagina della sua storia che il vino Petrus ha raggiunto la fama internazionale per cui è conosciuto oggi

-

Il 1925 segna l'inizio della sua ascesa verso l'eccellenza, quando la signora Loubat acquista il vigneto. Ha deciso di aumentare la qualità del vino Petrus, prestando particolare attenzione alla scelta delle uve e riducendo la quantità prodotta. Ha poi lasciato in eredità il patrimonio ai suoi nipoti. Fu poi acquistato dalla famiglia Moueix, che lo possiede ancora oggi. Questo vino di Pomerol, che deve il suo nome al luogo in cui si trova, è stato gestito fino a poco tempo fa dall'enologo Jean-Claude Berrouet, ben noto nella professione, sostituito dal 2014 da suo figlio Olivier. Non porta la denominazione di Château Petrus, per la semplice ragione che non c'è nessun Château Petrus nella tenuta. Eh già, Pas de Chateau perché il castello non c’è. C’è un edificio modernizzato dove si porta il frutto maturo. Lì si selezionano, si pigiano i grappoli, si attende la fermentazione, si vinifica il succo in vasche di cemento e si affina il vino in barriques per almeno 18 mesi; poi si imbottiglia e si affina ulteriormente. Si fa tutto benissimo anche senza Chateau!

-

Il terreno, unico e argilloso, è ciò che consente al merlot di esprimersi in solitario ed in piena purezza. Dal 2010 undici virgola quattro ettari di terreno argilloso piantato con una densità di 6000 piante a ettaro in una zona tra Libourne e Saint Emilion che si chiama proprio Petrus, senza sforzi di fantasia. Età media delle viti, che nonostante il reimpianto di altro merlot, raggiunge comunque la quarantina d’anni. Le bottiglie prodotte sono mediamente 30/40.000 all’anno. Una selezione scrupolosa e una  pignola cernita vengano sviluppate per raggiungere un risultato che rasenta la perfezione in termine di merlot di terroir, perché anche qui alla fine è il terroir assolutamente unico che comanda e dirige la mano del viticultore. L’uomo asseconda, con il suo savoir faire, con la sua sensibilità e la sua tecnica. Su questo tema la famiglia proprietaria, i Moueix hanno ben poco da imparare. La degustazione dipende dall’annata e da quanto è anziana la bottiglia. Bisogna considerare che in passato non era solo merlot, ma anche un 5% di cabernet franc incideva con il caratteristico sentore del peperone verde. In gioventù nel bouquet ci sarà un generoso fruttato e del floreale, che poi si sposterà verso la grafite e l’humus. Se sta scollinando troveremo la prugna invece dell’amarena e, ancora più là andremo verso il famoso goudron e il terroso, però più tipico dei grandi del Medoc

-

Stappare un prezioso flacone di Petrus è un po’ come indossare un raro Patek Philippe allacciando il cinturino in pelle sopra al polsino della camicia. Non per uscire a cena, per stare in casa, in terrazza vista faro sorseggiando un terroso Bordeaux degli anni ’60.

UN GRANDE VINO !