La storia del domaine risale al 1872, quando William Ponsot acquistò una tenuta vinicola a Morey-St-Denis e vi mise su casa.

I suoi principali appezzamenti di terreno a quel tempo erano: Clos des Monts-Luisants e Clos de la Roche. Durante tutto il 20° secolo, il domaine ha sviluppato ed applicato sistemi innovativi in tutta la filiera, diventandone di fatto un pioniere. Già negli anni '30, Hippolyte Ponsot fu uno dei co-fondatori del sistema di Appellation d'Origine Controlée. Con la legge sulle Appellations d'Origine Contrôlée si classificarono i terroirs di Borgogna in diverse categorie, la più prestigiosa delle quali fu riservata ai Grands Crus. Il Clos de la Roche fu naturalmente classificato in questa categoria e Domaine Ponsot risultò essere il più grande proprietario possedendone ben 3,4 ettari rispetto ai 17 ettari di denominazione totali. Hippolyte Ponsot aumentò le dimensioni del Clos de la Roche acquistando i ¾ del cosidetto "Clos de la Roche" ed iniziò ad imbottigliare direttamente tutto il suo raccolto nella tenuta. All’epoca questo era insolito, solo una dozzina di aziende vinicole della Borgogna lo fecero prima della seconda guerra mondiale

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L'annata 1934 fu la prima ad essere venduta in Francia, con vendite negli Stati Uniti e in numerosi altri paesi europei. Suo figlio Jean-Marie fu un pioniere della selezione clonale in Borgogna nei primi anni '60. Molti dei cloni più conosciuti a livello mondiale di Pinot Noir provenivano dal ceppo madre piantato nel 1954 ed ancora oggi sono in produzione nei vigneti di Clos de la Roche. Nel 1981 Laurent Ponsot iniziò a lavorare con suo padre Jean-Marie nella tenuta di famiglia e ne diventò il direttore insieme a sua sorella Rose-Marie Ponsot. Coltivò i vigneti e produsse il vino concentrandosi  sulla totale autenticità. Laurent fu responsabile della gestione del domaine per quasi 20 anni. Oggi, la tenuta continua ad essere un'azienda interamente a conduzione familiare, le varie proprietà appartengono a Laurent, Rose-Marie, Catherine e Stéphanie Ponsot. Prima di parlare di geologia, bisogna ricordare che un "terroir" dipende dalla combinazione di diversi fattori naturali che gli conferiscono le sue caratteristiche tipiche: geologia, topografia, pedologia, clima e microclima. Mentre alcuni fattori sono immutabili come la geologia, altri variano da un anno all'altro come la quantità di sole o di pioggia, che poi si combinano con le varianti di coltivazione come la varietà di uva, il mix di vitigni in un vigneto, le tecniche di potatura e così via. Tutti questi fattori aggiungono una dimensione in più che si esprime nell'annata. Clos de la Roche è il più bello e più grande grand cru rosso di Morey St Denis, Côte de Nuits. I suoi terreni sono ricchi di marna che dà al vino un grande potenziale di invecchiamento e complessità. I vini tendono ad essere ricchi, corposi e potenti e pieni di sapori di frutta nera.