Situato nel comune di Pessac, a pochi chilometri da Bordeaux, Château Haut-Brion - la prima delle tre tenute acquisite dalla famiglia Dillon - è la più antica tenuta vinicola della regione.

Quando acquistò Château Haut-Brion nel 1935, Clarence Dillon lo riportò al suo antico splendore e alla cerchia elitaria dei vini più leggendari del mondo.

Questa straordinaria visione, audace e coraggiosa, è oggi perpetuata dalla quarta generazione della famiglia, incarnata dal suo presidente, il principe Robert de Luxembourg. Il vigneto di Château Haut-Brion si trova in una zona dove il terreno è ricco di ciottoli e di ghiaia. Queste ghiaie, che contribuiscono al valore viticolo del suolo di Château Haut-Brion, sono piccoli ciottoli in forma di varie varietà di quarzo. I suoli ghiaiosi poggiano su un unico sottosuolo di argilla, sabbia, calcare e falun (calcare di conchiglia) stabilitosi alla fine dell'era terziaria, poi durante il Quaternario durante le ere glaciali. I depositi di ghiaia variano in spessore da una ventina di centimetri a più di 3 metri, formando dei pendii che godono di un'ottima esposizione e con un drenaggio naturale rinforzato da una grande rete idrografica di piccoli corsi d'acqua, come il Peugue o il Serpent, affluenti del Garonna. Il vigneto di Château Haut-Brion fa parte della denominazione Pessac-Léognan, nel nord della regione vinicola delle Graves di Bordeaux. Da questa zona – chiamata più ampiamente “Graves” – nascono i migliori vini bianchi di Bordeaux, oltre ai noti grandi vini rossi tra cui l’Haut Brion.  Dei 51 ettari di proprietà, solamente 2,9 sono destinati alla produzione di vino bianco secco, in perfetta linea con il trend produttivo caratterizzante la ripartizione del vigneto di Bordeaux – ad eccezione della zona di Sauternes – dove la porzione di terreno dedicata alle bacche bianche si limita a una piccolissima percentuale. Le uve maggiormente impiegate per tale scopo sono il Sémillon e il Sauvignon Blanc, presenti nell’Haut Brion Blanc rispettivamente per il 52% ed il 48%. Le viti di Haut-Brion beneficiano di un carattere climatico particolare: le estati sono calde e secche, gli autunni sono miti. Le vigne, che si trovano da 20 a 30 metri sul livello del mare, sfuggono alla nebbia della bassa valle della Garonna e alle piogge a volte forti delle lande della Gironda.

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Chateau Haut-Brion Blanc 2000

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Assemblage: Sémillon 57% e Sauvignon Blanc 43%. Un inizio d'anno mite, una primavera molto piovosa e calda, seguita da un'estate secca e torrida: queste sono state le caratteristiche climatiche di questo anno, che è diventato leggendario sia per la sua annata che per la qualità del vino prodotto. I record di temperatura sono stati battuti: 1,5°C sopra la media dei dodici mesi - una differenza enorme. Il mese di settembre è stato caldo e secco, permettendo la vendemmia nelle migliori condizioni possibili. Gli aromi di frutta prendono il sopravvento sulle note floreali. All'inizio, il Sauvignon maturo domina, attraverso la menta fresca con un tocco di anice, il muschio rivelatore, incoraggiato da suggestioni di mandorle e nocciole leggermente pralinate. Ma le cadenze floreali sono ancora presenti: quelle della vite stessa, così delicato e fine e che non si mescola con la menta, il sambuco e il tiglio che sono comunque distinguibili.

Il vino offre una struttura grassa ma elegante, pastosa e molto complessa. Si rivelano anche aromi tipici dei migliori vini da dessert: mandorle tostate, con una punta di incenso e cera d'api.

Questo eccezionale vino regala un "finale lungo"